Claudia Capone
Sono Claudia Capone, un’artista eporediese nata ad Ivrea (Torino) il 25 marzo 1975. Attualmente ho il mio studio a Cascinette d’Ivrea, Torino.
Provengo da una famiglia di artisti da parte di papà (musicisti, poeti, pittori) e sin da piccola ho la passione per la pittura e il disegno, già all’età di 11 anni dipingo per la prima volta su ceramica con la tecnica a terzo fuoco.
Crescendo ho scelto un’istruzione informatica, ma questo non mi ha impedito di disegnare soggetti a matita in ogni momento libero, studiando, nel frattempo, da autodidatta, le tecniche del disegno, della pittura su ceramica e della pittura ad olio.
Nel 1992, all’età di 17 anni, partecipo al 2° concorso di pittura “E.N.D.A.S.” a Montanaro (Torino) classificandomi 10° con uno scorcio a carboncino del paese.
Ho disegnato per tantissimi anni con tecnica iperrealistica a gesso, ma sperimentando contemporaneamente anche altre tecniche tra cui acquerello, acrilici, aerografia e pirografia.
Ho faticato per anni a mettermi in gioco, abbandonando per lunghi periodi i pennelli quando sono diventata mamma.
Complice una perdita di lavoro non prevista in età adulta, ho deciso di ricominciare a studiare diventando, dapprima, forest therapy guide, poi insegnante di mindfulness e decidendo, infine, di mettermi in discussione artisticamente, facendo della mia passione un lavoro. Ho deciso, quindi, di abbandonare totalmente le tecniche che mi davano sicurezza, passando ad un tipo di lavoro istintivo e senza uno stile che mi contraddistingua.
“Non ho un stile, io dipingo mondi”.
Vittorio Capone
Sono nato a Montanaro, nel basso Canavese, in provincia di Torino, attualmente vivo e lavoro ad Ivrea.
Proprio in questa terra canavesana che ha dato i natali ai pittori Salassa, Silvestro, Ponchia, da giovane ho incominciato ad amare e ad apprezzare la natura circostante soffermandomi a seguire l’insegnamento del Ponchia.
In quegli anni dell’adolescenza ho sentito sprigionarsi dentro di me un istinto naturale verso il disegno e verso la pittura; già tra i banchi di scuola disegnavo tutto ciò che di bello la natura stimolava in me o mi offriva nelle sue varie manifestazioni.
Contemporaneamente andavo documentandomi circa le opere dei grandi maestri del colore e della pittura tradizionale, seguendo anche itinerari programmati in musei, gallerie e pinacoteche, soffermandomi preferenzialmente sui pittori impressionisti e sui più celebri paesaggisti piemontesi.
Mi è sentito ben presto attirato dalla pittura tradizionale e con essa mi sono sempre espresso dagli inizi fino ai lavori più recenti.
Dai paesaggi alle nature morte ai ritratti, cerco di rendere una immagine del bello e del vero, lontano dalla devastazione che l’uomo quotidianamente opera nei confronti della natura. Guardando a Delleani ed a Mus, cerco di interpretare con semplicità e con umiltà luoghi e momenti di questa terra piemontese, che mi ha dato i natali, senza trascurare una inclinazione per certi tocchi di derivazione impressionista.
Cerco di operare una fusione tra pittura classica e pittura impressionistica, appunto, orchestrando pagine cromatiche cariche di semplicità e di partecipe emotività. Ciò è in armonia con il mio carattere pacato, disposto sempre ad un colloquio di serenità con il mondo e con l’ambiente in cui vivo e opero.